Lettera di saluto del nuovo Dirigente Scolastico

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Saluto alla comunità scolastica dell’IIS “Costanzo” Cari studenti, docenti, genitori e personale ATA dell’ IIS “Costanzo”, prima di conoscervi tutti personalmente, cosa che spero avverrà entro breve, vorrei rivolgere un saluto, fin da subito, alla comunità scolastica. Inizio oggi il mio servizio al “Costanzo” come dirigente scolastico, ruolo che mi riprometto di svolgere al meglio, secondo i valori etici e i principi ai quali deve conformarsi l’attività della pubblica amministrazione, valorizzando il patrimonio di risorse e di esperienze che avete già acquisito con chi mi ha preceduto. Nel corso degli anni, ho maturato una mia personale visione della scuola, che insieme a voi vorrei realizzare, pronta ad assumere compiti e responsabilità riguardanti non solo la sfera didattica, ma l’organizzazione complessiva dell’istituzione che sono chiamata a dirigere.
La scuola, essendo il principale punto di riferimento per la crescita culturale e umana degli studenti, deve prefiggersi, attraverso il sapere e il saper fare, di far diventare i ragazzi persone autonome, professionisti competenti e cittadini responsabili. Per poter raggiungere questo obiettivo, deve creare le condizioni per favorire il benessere e lo star bene insieme. La scuola, perciò, deve essere un luogo di studio inclusivo, ricco di stimoli e di risorse, aperto al territorio, dove i ragazzi siano accolti, integrati e valorizzati, nelle loro potenzialità, non destinatari passivi, ma protagonisti attivi del loro apprendimento. Deve essere, nel contempo, un luogo di lavoro efficiente e sereno, dove poter condividere obiettivi comuni e buone pratiche. E, perché ciò avvenga, occorre la collaborazione di tutti.
La scuola, però, è anche un’organizzazione complessa, caratterizzata da norme, regole, diritti e doveri, con una struttura peculiare, all’interno della quale i rapporti interpersonali sono anche “formali” e si configurano secondo la collocazione funzionale delle diverse componenti. Mi piace vedere la comunità educante come un organismo vivo e in continua crescita, che si muove verso una meta, per raggiungere la quale necessita di una guida e di un motore, che è la progettazione formativa. Un organismo che, prima di tutto, deve avere un’anima. E l’anima della scuola è il rapporto di insegnamento-apprendimento, punto di partenza e di arrivo di qualsiasi programmazione scolastica. La qualità dell’apprendimento deve essere la meta verso cui ogni operatore scolastico deve tendere, ognuno nel proprio ruolo e nelle proprie specifiche mansioni. In questi ultimi due anni, purtroppo, la pandemia ha stravolto il modo di fare scuola e la vita di ognuno di noi, svuotando le aule e catapultandoci in una dimensione digitale, dominata dalla comunicazione a distanza. Ci siamo dovuti forzatamente abituare a lezioni da remoto e video-conferenze, il che ha richiesto un immane sforzo di adattamento e di aggiornamento continuo. Abbiamo assistito ad una rete di mutuo soccorso, in cui studenti, docenti, tecnici, animatori digitali, dirigenti e famiglie hanno collaborato per far funzionare la scuola e salvare la didattica, a riprova di quanto sia importante stare uniti, specialmente
nei momenti critici. La sospensione delle lezioni, imposta da un’emergenza sanitaria che ha reso surreale la vita del nostro Paese, ci ha fatto capire come il rapporto ravvicinato con gli studenti sia vitale. I loro sorrisi, le loro voci, la loro vivacità, la normalità sono un bene prezioso che per tanto tempo ci è stato tolto, ma che ora, più che mai, vogliamo riavere. Il nuovo scenario, però, ci ha anche fatto scoprire nuove opportunità, costringendoci ad una flessibilità di spazi e tempi che ci ha fatto sperimentare, in un certo senso, quel concetto di ambiente di apprendimento verso il quale tende, già da anni, la scuola italiana. Ora che la didattica è finalmente ritornata in presenza, dobbiamo riuscire a capitalizzare la parte migliore di quest’esperienza, per non disperdere il bagaglio di competenze acquisite. Sarà più che mai opportuno superare il rigido concetto di aula tradizionale e sperimentare i modelli che la pedagogia moderna ci mette a disposizione, al fine di rendere sempre migliore la qualità del rapporto di insegnamento-apprendimento e coinvolgere i ragazzi in un progetto educativo condiviso, che accenda in loro l’entusiasmo e l’amore per il sapere. Certamente, avremo modo di affrontare questo ed altri interessanti aspetti della vita scolastica nel corso dell’anno, durante riunioni e incontri ravvicinati, che, mi auguro, potranno essere occasioni di confronto e di crescita, per ognuno di noi. Buon anno scolastico!
                                                                             Il Dirigente Scolastico
                                                                        Prof.ssa Antonella Mongiardo
 

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